Prove di carico
Le prove di carico su strutture sono utilizzate per testare solai, travi, elementi di copertura, pali di fondazione ecc. possono essere eseguite utilizzando carichi distribuiti come serbatoi per collaudo da riempire con acqua oppure carichi statici solitamente movimentati quando possibile mediante gru oppure con carichi concentrati utilizzando carichi quasi statici mediante martinetti oleodinamici.
Si usano carichi distribuiti quando si vuole scaricare la struttura con le stesse condizioni di progetto e la stessa distribuzione delle sollecitazioni, al contrario si utilizzano carichi concentrati quando la distribuzione delle sollecitazioni è secondaria o quando serve analizzare la struttura con cicli di carico crescenti e continui.
Il contrasto necessario per eseguire prove con carichi concentrati solitamente è costituito dal peso di strutture superiori, inferiori, strutture portanti laterali o mediante zavorre.
Solitamente le misure delle deflessioni o degli spostamenti sono effettuate con trasduttori elettronici di spostamento o mediante inclinometri o con misure topografiche di altissima precisione (tutte le misure devono garantire una risoluzione di almeno 0,01 mm.
Oltre alle misure di spostamento possono essere eseguite misure di tensione mediante estensimetri elettrici a resistenza (strain gauge) o con deformometri; la risoluzione deve essere di almeno 0,001 mm.

Caratterizzazione dinamica
Ogni struttura se sottoposta a forzanti continue o impulsive vibra con una sua frequenza caratteristica e con deformate proprie in modo indipendente dalla forzante; la caratterizzazione dinamica utilizzando accelerometri, velocimetri (geofoni) o strain gauge misura questa frequenza fondamentale e quelle delle forme dei modi secondari.
La misura della frequenza caratteristica di una struttura o di un elemento strutturale è di grande aiuto per tarare i modelli di calcolo ad elementi finiti.
Le forzanti per mettere in vibrazione una struttura sono quelle ambientali (vento, microtremori generati da movimenti di faglie, onde di marea) o antropiche (traffico veicolare, vibrodine a masse controrotanti o carichi impulsivi); Metra Lab misura forzanti ambientali da microtremore e forzanti impulsive. Queste ultime sono impresse da un dispositivo da noi brevettato (Energizzatore Impulsivo) che imprime forzanti modulabili, ripetibili senza interferire minimamente con il traffico veicolare.